you make me feel happy

quando noto che sia Haruki che la zia hanno iniziato a mangiare, procedo anche io… papà si arrabbiava spesso, quelle rare volte in cui mangiavamo insieme a tavola, se iniziavo senza aspettare gli altri, senza aspettare lui, perché per la mamma era bello vedermi mangiare con gusto i manicaretti che preparava appositamente per me… a lei non interessava se iniziavo subito, appena il piatto mi veniva messo davanti, ma per papà era diverso, lui voleva insegnarmi l’educazione, a detta sua, ma non ha mai avuto un buon metodo.
mi porto alla bocca una piccola quantità di riso intinto nel curry, assaggiandolo con gli occhi socchiusi. è davvero buono. nel mentre zia Yukiko mi spiega che il giorno dopo sarei andato a scuola con mio cugino… cosa abbastanza normale se si pensa che da questo momento in poi frequenteremo lo stesso istituto, solo in classi diverse, perché lui è più piccolo di me di un anno.
ascolto le sue parole che a conti fatti mi entrano da un orecchio per poi uscirmi dall’altro, concentrato come sono a godermi le strusciatine del micio di casa contro le mie gambe… mi fa quasi sorridere mentre mi porto un altro po’ di cibo alla bocca, sembra l’unico ad avermi davvero accettato senza obiezioni di sorta, senza sapere nulla, senza immaginare nemmeno lontanamente il mio passato, un passato orribile che spaventerebbe anche il più coraggioso degli eroi.
- nel pomeriggio potreste andare insieme a fare un giro. -
nonono, ti prego, no!
Haruki protesta, senza saperlo, anche per me… non mi va di uscire con lui, non mi va di stare in sua compagnia, non mi va di stare con qualcuno che non vuole stare con me… non mi va, punto.
in più non mi piace uscire in generale, non mi piace fingere che tutto vada bene… e se in un malaugurato ipotetico caso qualcuno vedesse i miei lividi? e se li facesse notare così anche a mio cugino, additandoli come un qualcosa di terrificante? dovrei poi dare un mucchio di spiegazioni! spiegazioni che da una parte nessuno merita, perché nessuno capirebbe, perché non sono fatti di nessuno se non miei… e dall’altra… dall’altra me ne vergogno… non sono stato in grado di proteggere me stesso né la mamma… ho paura che loro abbiano il coraggio di dirmi, di sputarmi in faccia, ciò che a voce non sono mai, ancora, stato in grado di ammettere… avrei dovuto combattere per salvare la persona più importante che avessi nell’universo, ma sono solo stato capace di vederla morire davanti ai miei occhi. impotente.
restando completamente impassibile agli scambi di battute tra i due, come se nemmeno fossi presente in cucina con loro, finisco di mangiare poco dopo Haruki, senza aver aggiunto nulla perché non mi interessa… e perché comunque non mi sembra di avere voce in capitolo, dato che la zia ha già deciso… e mio cugino ha accettato il compito ingrato senza più fiatare. faccio allora per alzarmi anche io, con le mani già sul bordo del tavolo, ma poi mi blocco, restando per un attimo fermo in questa posizione?
- posso? -
domando a zia Yukiko il permesso di alzami, sì, è esattamente questo che sto facendo, perché alla fine se Haruki lo fa senza porsi troppi problemi perché questa è casa sua… io sono una specie di ospite, sbaglio?