nel paese delle meraviglie

- dove sei… dove sei… dove diamine sei? -
sbuffo impazientito mentre scavo nell’armadio alla ricerca di quella maledetta maglietta che sono sicuro sia qui ma non vuole farsi trovare!
- ah, eccoti! -
sorrido trionfale mentre sollevo l’oggetto tanto bramato come il babbuino Rafiki fa con Simba per mostrarlo a tutti gli animali della savana… la mia bellissima maglietta con un piccolo stregatto stampato sul davanti, in onore di Aki, il mio futuro marito, che sembra tanto affezionato a questo personaggio come a tutto il mondo di Alice nel paese delle meraviglie.
mi vesto velocemente, sono già in ritardo rispetto alla tabella di marcia… indosso un paio di jeans stretti, la maglietta che so farà felicissimo il ragazzo dei miei sogni, e sopra di questa una felpa nera con cappuccio che lascio aperta sul davanti di modo che si veda la stampa sulla stoffa dell’indumento sottostante.
non sarò il più figo dei presenti nel locale in cui Akihiko mi aspetta, ma almeno i pantaloni aderenti mettono in mostra le mie gambe, punto del mio corpo che mi sono accorto giusto in questo momento non essere così male.
certo certo, diciamo più che altro che mi sto auto convincendo di essere almeno lontanamente carino.
sbuffo piano dandomi un’ultima controllata davanti allo specchio, sistemandomi i capelli biondi un po’ sbarazzini, per poi cautamente… nel silenzio più totale, uscire dalla mia stanza…
zampetto in corridoio fino a raggiungere la camera della nonna, sbircio al suo interno… la porta sempre lasciata socchiusa… e fortunatamente, anche se la tv è ancora accesa, lei è già addormentata… ha il sonno pesante, la mia dolce cara nonnina, quindi se tutto va bene non si accorgerà che sto praticamente uscendo di casa nel cuore della notte… praticamente… sì, praticamente… sto già correndo lungo il vialetto che conduce in strada dopo aver accuratamente chiuso a chiave la porta d’ingresso… sia mai che qualche ladro si faccia venire strane voglie proprio stanotte…
mi sento euforico per essere riuscito nell’impresa, infatti mentre corro allungo le braccia al cielo come un atleta che ha appena superato il traguardo arrivando primo. e meno male che la strada è deserta, altrimenti avrei dato un gran bello spettacolo!
dopo essermi dato una regolata, rallento il passo afferrando dalla tasca della felpa il volantino che Aki mi ha dato in mattinata… controllo l’indirizzo del locale per poi mettermi di buona lena, intenzionato a raggiungerlo nel minor tempo possibile.
ci metto una vita a piedi ma sssh, questi sono solo insignificanti dettagli.
e una volta arrivato, accaldato per la lunga camminata, subito vengo investito dalla miriade di persone che come formichine si apprestano a entrarvi dentro. sono tutti così gasati! chiacchierano tra loro, scherzano, ridono… e io mi sento un pesciolino fuor d’acqua.
mi guardo un po’ intorno alla ricerca del mio futuro marito, mentre con un respiro profondo tento di riprendere fiato, ma di lui nemmeno l’ombra. forse l’appuntamento è dentro? non ci siamo accordati, quindi tanto vale provare.
coraggio, Ide! nessuno farà caso a un topolino come te, quindi stai tranquillo!
mi faccio spazio tra la folla riuscendo miracolosamente, con solo qualche spinta, un piede pestato e una gomitata alla testa, a raggiungere la meta… e si ricomincia da capo a cercare Akihiko che alla stregua del gattone inquietante di Alice, sembra essersi volatilizzato nel nulla.